Susan Werner: E’ giusto stare bene

 di Jan Vanderhorst

Febbraio 2003

 

La massima è vecchia quasi quanto lo show business: se ti senti un po’ imbarazzato prima di apparire in pubblico, il consiglio più diffuso è quello di immaginare che le persone di fronte a te non indossino nulla. Ma come ci si deve comportare se sono già nudi? Per aiutarci con quest’indovinello, giriamo la domanda alla cantautrice Susan Werner che una volta ha dovuto affrontare una folla di questo tipo ad un festival della musica che si è tenuto presso un ritrovo di nudisti.

Allora, Susan, come ci si comporta in questo genere di situazione?

"Questa caratteristica li fa sicuramente apparire sotto una luce diversa, medita lei, e ti fa sembrare diversa. Ci vuole un po’ per riprendersi dall’assurdità della cosa. Ma il mio concerto si è svolto di sera, per cui sono rimasta meno sconvolta rispetto ad alcuni degli artisti che si sono esibiti al pomeriggio."

Ma come bisogna "maneggiare" (benché questa potrebbe non essere la parola giusta in questa situazione) coloro che cercano autografi?

"Devi cercare di guardarli sempre negli occhi e ringraziarli."

L’ultimo CD di Susan, "New Non-Fiction", è frutto di una collaborazione con il produttore canadese Colin Linden.

"Ho incontrato Colin per la prima volta al Winnipeg Folk Festival, spiega, e sapevo che quello era il produttore di Bruce Cockburn. L’ho visto sul palco e si stava divertendo così tanto ad esibirsi che ho pensato "Si, questo è il genere di disco che voglio fare!". Prima di entrare in studio ho precisato che volevo fare questo album velocemente e Colin ha risposto "Bene, perché questo è il genere di disco che so fare."

Colin rende l’esperienza in studio spensierata ed estremamente spontanea ed aperta ad esperimenti e fa si che gli imprevisti che danno origine ai buoni dischi siano vissuti in maniera positiva."

Un esempio delle sperimentazioni di Colin è la versione di "Everybody’s Talkin" fatta da Susan, che lei ha registrato su cassetta semplicemente con la sua voce ed una chitarra.

"Questo è avvenuto in una seconda fase della registrazione, spiega, ed i musicisti non avevano ancora imparato la melodia. Per cui ho detto "tirerò fuori il barbecue". Noi viviamo a Nashville che è famosa soprattutto per il parcheggio e i barbecue gustosi! Sono tornata e Colin ha detto "beh spero questo ti piaccia." Ha spinto il play e c’erano i ragazzi che suonavano accompagnando la canzone sulla cassetta! Wow! Inimmaginabile! Era facile e senza sforzo da parte mia e conteneva questa atmosfera alla Daniel Lanois ed abbiamo deciso che andava bene. Quello di incidere la parte vocale del motivo a bassa fedeltà è un vecchio trucco, ma in questo caso apporta qualcosa di nuovo alla melodia."

Benché vivesse Chicago, Susan è cresciuta nelle campagne dello Iowa che hanno dato alla sua capacità di comporre canzoni quella sincerità tipica di chi si sporca le mani, caratteristica che si unisce alla sua raffinatezza urbana.

"Barbed Wild Boys" analizza la delicata situazione che gli uomini che vivono in comunità di campagna devono affrontare: da un lato sentono la necessità di esprimere ogni tipo di emozione che provano, dall’altra devono però considerare che le conseguenze alle quali andrebbero incontro, li porterebbero troppo lontano dal "provato e vero".

"La canzone è un concentrato di numerose esperienze e sentimenti riguardo alla famiglia nella quale sono cresciuta e alla gente che ho conosciuto, spiega Susan. La ragione per la quale ricorda che così tante persone non hanno mai incontrato un vero contadino, è per il fatto che la canzone è in parte sullo sforzo di trovare una sorta di equilibrio tra i doveri di ogni individuo verso gli altri ed il desiderio di una persona di esprimere le proprie esperienze da una parte, ed il loro desiderio di perseguire i loro sogni dall’altra. 

Perché i loro sogni più nascosti erano tutti rinchiusi
nel peso della famiglia, dal senso di colpa
Che ti pungerà la pelle al tocco più leggero
Se vai troppo in profondità, se le sensazioni sono troppo forti
Perciò le loro speranze più profonde non sono mai state espresse
Ma battono come le ali degli uccelli nella gabbia del loro cuore
Tutti gli inquieti desideri
Tutte le gioie segrete
Che non sono mai state lasciate libere
Nei ragazzi porcospino

"La canzone è stata sorprendentemente apprezzata in tutto lo Stato, dice Susan, poiché l’elemento centrale è il tentativo di risolvere quell’equazione e lo sforzo di essere veramente una brava persona che ama anche profondamente i suoi sogni."

I conflitti interiori contro i quali alcune persone lottano, sono analizzati più in profondità, insieme ad alcuni buoni consigli, nelle canzoni "It’s OK to Feel Good" e "Epilogue: May I Suggest".

Di questa ultima, Susan dice "s’ispira da un amico che ho visto lottare contro questo, l’ho osservato in altre persone ed è successo anche a me. La canzone era il mio modo di dire "Hey meriti di goderti la vita! Non essere così restio ad uscire alla luce del sole. Non avere così tanta paura di stare bene. La vita è breve."

Tutto ciò che devi dire è sì
ad un po’ di tenerezza
ed il tuo cuore e la tua anima stanno solo aspettando quel momento
perché la notte è ancora molto giovane
ed è giusto aver bisogno di qualcuno
baby, è giusto stare bene.

Quando deve scrivere le sue canzoni, Susan ha un modo tutto suo di lavorare: quasi tutti i giorni stacca il telefono per concentrarsi su ciò che sta componendo. Se parla con qualcuno, Susan smette di scrivere.

"Ho solo capito che se l’unico mezzo con cui comunico è ciò che scrivo, spiega, allora scrivo meglio. Quando rispondo al telefono e parlo con qualcuno, è fatta! Sono in un diverso spazio mentale. Ho minore capacità di concentrazione. E’ difficile per me rientrare in quel mio mondo personale che apre le porte alla poesia. Se lascio il telefono staccato e non parlo con nessuno, è semplicemente più facile che venga fuori qualcosa di buono.

Questa voglia di far venir fuori il suo meglio ci guida fino all’ultima canzone di "New Non- Fiction" che si intitola "Epilogue: May I Suggest".

C’è un mondo
Che è stato creato appositamente per te
Creato per te e che è stato concepito solo per i tuoi occhi
Un mondo segreto
Come fosse uno scrigno di tesori, il tuo
(fatto) di scene private e sogni bellissimi che ipnotizzano
Il sorriso di un innamorato premuroso, le piccole mani di un bambino
Milioni di stelle che riempiono la curva del cielo di notte
Oh io suggerisco
Sì lo suggerisco proprio a te
Oh ti suggerisco che questa è la parte migliore della vita

 

Per ulteriori informazioni su Susan Werner si può consultare il suo sito web: susanwerner.com

 Jan Vanderhorst può essere contattato all’indirizzo: jan@hyperpeople.com