Capitolo 5, Parte D

Questo è un treno

 

Estrelica gettò un’occhiata in avanti ai binari del treno fin laggiù e al punto in cui si incontravano. Guardò rapida Vic e quindi ancora in avanti giù verso i binari.

 

Estrelica

Il racconto così ti rivelo?

 

 

Vic

Dell’una nel velo?

 

 

Estrelica

Della quale dovrai chiedere e di non altra?

 

 

Vic

Colei come nessun’altra?

 

 

Estrelica

Perché è due, tre e ancor diversa parla.

 

 

Vic

E a volte tante che alcun uomo vorrà mai incontrarla?

 

 

Estrelica

Se nella velocità dell’animo dovessi scrutarti

 

 

Vic

Venuto a risolvere nel continente ignoto come degli immigranti

 

 

Estrelica

Narra sempre più sul tuo viso lo scontento

 

 

Vic

Dei misteri conservati dalla tua mente e del labirinto

 

 

Estrelica

E se riporto qualcosa io stessa non cogni

 

 

Vic

Sta a te mantenerlo, saccheggiato come i sogni

 

 

Estrelica

Se la pioggia e i falò sui nostri visi allo stesso modo rovinano

 

 

Vic

Tutto ciò che troviamo sono gli anni che regnato avevano

 

 

Estrelica

La chiave di casa è dorata ma quella della mia stanza solo d’argento

 

 

Vic

E a volte la tieni per mesi infiniti e a volte la dai come il vento

 

 

Estrelica

Solo così posso essere calpestata e quando il mio turno arriva

 

 

Vic

Mormoro ciò che si vuol udire prima di posare ciò che è giusto si dica

 

 

Estrelica

Un saluto come salvezza e saliva come la salvia

 

 

Vic

E perfino un po’ di formaggio Cheshire e del porto. Solo dei puntelli per decifrare

 

 

Estrelica

Allora, vieni e spezza il pane e dimmi cose che mai hai voluto sussurrare

 

 

Vic

E sai di cosa stanno parlando, o per lo meno di come s’incastri nel gioco loro.

 

 

Estrelica

E così va, e questo e quello.

 

 

Vic

Ottantanove dollari l’ora per scoprire dove sei ora.

 

 

Estrelica

Ma come un elettrone, non puoi che raccontare

 

 

Vic

O la direzione che prende, o la velocità con cui ama scavare

 

 

Estrelica

Lei nacque vicino al Lago Superiore e andò a lavorare a Calcutta e passò la vita nel tentativo di giungere a casa

 

 

Vic

A coloro che bene la conoscevano e di quanto male li trattava, quando da sola il cielo di trovare era persuasa

 

 

Estrelica

E’ difficile guardare all’amore, ma poteva ridendo toglierselo di torno

 

 

Vic

E sentenziava se stessa priva di valore alla fine di ogni giorno

 

 

Estrelica

Sarebbe stata capace di farli denudare tutti, ma lei mai si sarebbe svestita

 

 

Vic

Li amava tutti e teneva i loro cuori mentre indicava loro la dipartita

 

 

Estrelica

Contro i mattoni l’avevo vista presa a calci senza compassione

 

 

Vic

Cremisi in volo: l’avevo vista librarsi sopra gli anelli

 

 

Estrelica

Nel dolore coscienti eravamo che nulla vi era avremo condiviso

 

 

Vic

Separati ogni notte, ma eravamo gemelli

 

 

Estrelica

C’è un incubo che ricordo e un sogno da molto nell’oblio

 

 

Vic

C’è un guanciale che non proprio ora ho bisogno di condividere

 

 

Estrelica

C’è del bagnato nella luce mattutina lasciato da quelle lacrime che lei mai mostrerà

 

 

Vic

Ma per lo meno in qualche modo ha cambiato il suo passato

 

 

Estrelica

La violenza che abbiamo visto, tra noi ha preso il posto

 

 

Vic

Proprio loro stessi i più saggi conquistarono

 

 

Estrelica

E si baloccavano con chiunque fosse attorno, in un campo giochi tenendoli come ostaggi

 

 

Vic

Cosparsi di giochi che nelle proprie celle fabbricarono

 

 

Estrelica

E le sorelle alla finestra, insistendo di essere zitelle

 

 

Vic

Le loro risa affogano i menestrelli sanguinanti sotto

 

 

Estrelica

Le sorelle ricadono sul letto, si dissolvono l’una nell’altra

 

 

Vic

E si chiedono perché i menestrelli mai arrivarono

 

 

Estrelica

Le semplici vie del cuore

 

 

Vic

A volte non vengono dall’altrove

 

 

Estrelica

E le ragnatele da cui ti ritagli

 

 

Vic

Sono intessute dal più oscuro desiderio d’amore

 

 

Estrelica

L’equilibrista ballerina roteò su se stessa

 

 

Vic

Un fuoco d’artificio sparato al sole

 

 

Estrelica

Viva nella morte dell’inverno

 

 

Vic

E la luna era solo un piolo della scala

 

 

Estrelica

Conchiglie di cristallo, campanelli di porcellana

 

 

Vic

Il mobile della toeletta non tradisce mai

 

 

Estrelica

Un carillon, il tocco degli orologi

 

 

Vic

Come piangere non seppi mai

 

 

Estrelica

L’amante dilettante manovra con attenzione

 

 

Vic

Saluta la sua donna come l’apprensione

 

 

Estrelica

Dimentica di sé in presenza di lui

 

 

Vic

Lui solamente china il capo allo specchio di lei

 

 

Estrelica

La ballerina ascende

 

 

Vic

Scompare nei passi

 

 

Estrelica

In una forte stretta

 

 

Vic

Con leggerezza volteggia

 

 

Estrelica

Fuggendo alla morsa

 

 

Vic

Osservavano il tramonto infiammare la sera

 

 

Estrelica

Li osservavano mentre si avviavano alla tomba

 

 

Vic

Vi erano delle donne mistificate

 

 

Estrelica

Vi erano degli uomini che erano stati traditi

 

 

Estrelica and Vic continuavano nel loro pellegrinaggio quando il tempo infine decise di fare i bagagli e di provarci un’altra volta l’indomani, lasciandoli a percorrere anelli avanti e indietro attorno all’orizzonte come una retroguardia. Un po’ più avanti lungo i binari, notarono una coppia che si stava avvicinando dalla direzione opposta e ambedue spalancarono gli occhi per vedere se le figure fossero familiari perché il modo in cui si trascinavano ricordava loro l’uno e l’altra. Nell’avvicinarsi ambedue si resero conto che benché non potessero esattamente dire che li conoscevano, risultavano abbastanza simili da offrire per lo meno un saluto.

Estrelica e Vic incrociarono loro stessi camminando lungo i binari nella direzione opposta, lui con un buco nero dove c’era la barba e lei con una mano che piegava il vestito attorno alle cosce. Tutti e due erano immersi nella conversazione, lei lampeggiando gli occhi per il cielo e scuotendo la tesa mentre parlava e lui con le labbra socchiuse come per finire il pensiero di lei in qualsiasi secondo. Notarono Estrelica e Vic all’ultimo momento prima di superarli e li salutarono assenti, sapendo molto bene che anche loro stavano incrociando loro stessi, ma non tanto poco educati o ostentati da non lasciar trapelare che il giro della realtà di cui tutti e quattro facevano parte valeva fosse riconosciuto.

Estrelica e Vic giunsero in vista della Comet Tavern e scesero dai binari per avviarsi verso la costruzione. Il segnale a neon sopra la soglia s’accendeva e spegneva indebolito nel momento in cui Estrelica raggiunse la porta.

"Spero piova questa notte."

"Sì, anch’io."

 

Estrelica e Vic, Capitolo 6

Attorno a lui lei guidò,
parlando e cantando lui si tratteneva